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Visualizzazione dei post da marzo, 2018

La sopravvivenza dello studente

Dopo sei ore trascorse tra i banchi di scuola, gli studenti logorati dall’attività intellettuale dello studio necessitano di un luogo dove rifocillarsi. E fortunatamente alcuni pii uomini hanno provveduto all’apertura di centri di ristorazione atti a tale scopo. In questi templi di elevata cucina e di gourmet , i sopravvissuti all’orario scolastico e alla ferrea disciplina degli istituti, trovano conforto nelle loro fragranti pietanze. Tra pizze piadine, panini caldi e patatine fritte questi luoghi sono muniti di ogni cibo che lo stomaco degli studenti è abituato a ricevere, e a ciò si deve il loro grande successo e diffusione. Anche se osservati dall’esterno possono sembrare pieni, lo staff sempre pronto e disponibile accoglie la calca di studenti erranti e riesce a procurare loro un posto in cui sedersi e rilassarsi. Ogni giorno il menù è variegato per soddisfare i bisogni di ogni palato, anche dei più esigenti. L’unica cosa che non varia, è il gusto sublime che si

La festa dei 100 giorni, un’opinione attuale sul divertirsi

È tradizione ormai consolidata per la triste gioventù del terzo millennio festeggiare tra baccanali dal dubbio gusto ellenico l’approssimarsi dell’esame di maturità al di sotto dei cento giorni. Poiché, tuttavia, anche le persone d’una certa veneranda età amano festeggiare, si è pensato (ad opera di noi rappresentanti della gioventù italiana) di fornire un’opportunità di festeggiamento anche ai testimoni oculari della peste del Pireo, nonché ai loro coetanei che assistettero all’epitafio di Pericle. Considerando, dunque, l’appropinquarsi di Thanatos, tali vetuste genti potranno ben trarre diletto dal festeggiare i 100 giorni antecedenti al sopraggiungere della loro tanto cara e attesa dipartita. Quali planners della festa sono state elette alcune attempate signore che, bazzicando continuamente tra la chiesa e il mercato ortofrutticolo,hanno acquisito doti di management da far impallidire il medio studente bocconiano. Vi presentiamo di seguito la cronaca dell’ultima d

8 marzo: quarant’anni di cambiamenti

L’ 8 marzo è la giornata internazionale dedicata alle donne. Questa ricorrenza fu istituita ufficialmente per opera dell’ONU soltanto nel 1977, sebbene fosse già nota e festeggiata da innumerevoli anni durante diversi giorni dell’anno. Anche l’Italia per oltre cinquant’anni non celebrò la donna l’8 marzo ma il 12 dello stesso mese. Le origini della festività sono erroneamente collegate da alcuni ad un presunto incendio divampato proprio l’ 8 marzo 1908 nell’industria tessile “Cotton” a New York, della cui esistenza, però, non si sono mai avute prove. L’episodio potrebbe essere presumibilmente stato confuso con l’incendio scoppiato tre anni dopo sempre a New York ma nei pressi della fabbrica “Triangle”, in cui persero la vita 146 lavoratrici d’età compresa tra 13 e 22 anni. Altri, invece, riconducono il principio della festa ad una travolgente protesta operaia che ebbe luogo nel 1857 nella medesima città. A qualunque avvenimento debba la sua origine, è importante ricor

Il sonno della politica

Le elezioni, l’appuntamento più importante della democrazia, si avvicinano, e numerosi neodiciottenni sono chiamati alle urne per esercitare il proprio inderogabile diritto. Le più recenti analisi indicano però un astensionismo previsto alto soprattutto fra i giovanissimi. Un sentimento dilaga sempre di più: quello dell’apolitica. Di partiti ed idee si parla sempre meno, poco fra le aule, e quasi per nulla nelle case. Riuniti a tavola, l’argomento viene eluso, come se non esistesse, come un tabù e come se la politica non determinasse la nostra vita. Questo apatico rifiuto non va confuso con una diffusa sfiducia, poiché questa presuppone che un tempo vi sia stata della fiducia: è sterile disinteresse. Risulta lampante il confronto con i giovani di 50 anni fa, intenti sfilare per le piazze e lottare strenuamente, fin troppo, per le loro convinzioni. Un tempo, il rischio era un eccessivo indottrinamento, che avrebbe potuto sconfinare nell’estremismo, ora si paventa una