Leggere “Il Cantico di Natale” nel buio della società,
“ Un Natale allegro! Che motivo hai tu di stare allegro? Che diritto? Sei povero abbastanza, mi pare. ” Questa la risposta del signor Ebenezer Scrooge al nipote venuto da lui per invitarlo alla festa di Natale di quella sera. Una ragionevole risposta se si conta quale genere di personaggio sia quello inventato da Dickens. In fondo un avaro che vive nella solitudine di una realtà fatta solo del risuonare ondeggiante delle monete strette in pugno in quale altro modo potrebbe pensarla? Ma, facendosi voce anche della nostra coscienza, la replica del nipote non si fa attendere: “ Via, via. Che diritto avete voi di essere triste? Siete ricco abbastanza, mi pare.” Parole, queste, che forse ciascuno di noi sarebbe stato pronto a dire al signor Scrooge, una ribellione nei confronti di chi non riesce a vedere un mondo diverso da quello terribile della materia prima della vita, del consumo prima dell’apprezzamento. Ci sentiamo soddisfatti quando ci accorgiamo di essere parte di