Post

Visualizzazione dei post da gennaio, 2018

La criminologia incontra gli studenti del liceo Cassini

Immagine
È stata un'assemblea d'istituto decisamente particolare quella a cui hanno preso parte, nella mattinata di mercoledì 31 gennaio, gli alunni del Liceo G.D. Cassini di Sanremo. Si è scelto infatti di dedicare ampio spazio all'intervento di alcuni relatori d'eccezione, che hanno saputo affascinare gli studenti introducendoli al meraviglioso mondo delle scienze criminalistiche: l'incontro è stato aperto dal Dott. Costacurta Diego, della polizia anticrimine e laureando in sociologia, che ha illustrato le differenze tra scienze criminali, criminalistica e criminologia; successivamente il testimone è passato a Moroni Roberto, Sovrintendente Capo all'interno della polizia anticrimine, da cui è stato spiegato nel dettaglio il comportamento e il metodo con cui viene analizzata una scena del crimine; infine nell'intervento della Dott.ssa e filosofa Barbarino Romina, facente parte della polizia scientifica, sono stati approfonditi i metodi e le strumentazioni con cui ve

Smettere di vivere costantemente

La mente umana è davvero complessa e cercare di capirla o imitarla risulta difficile anche con gli strumenti moderni. La psicoanalisi, scienza che cerca di capire il funzionamento della mente, è nata solo negli ultimi decenni del 1800 grazie al lavoro di Sigmund Freud ed ebbe in poco tempo un considerevole successo. Le sue teorie però vennero viste con diffidenza e sono criticate tutt’oggi in molti ambiti, in particolare viene messo in dubbio l’efficacia terapeutica della psicoanalisi stessa. Nell’ultimo periodo della mia vita, forse per distrarmi e spiegarmi questa mia “irregolare condizione”, ho cominciato a interessarmi prima a Freud, poi a Skinner, Jung, Festinger, e infine Beck. Con irregolare condizione mi riferisco alla Depressione. La Depressione, mi direte, per come la si intende erroneamente oggi, è solo una reazione postuma della nostra mente a un evento reale; molti infatti ingenuamente identificano la tristezza come depressione. Questo è un errore. I

“Che cosa voglio fare da grande” e perché scegliere il liceo classico

Che cosa farai da grande? Questa è la classica domanda che si pone a un bambino fin dalla più tenera età e, se vogliamo, è quella che affascina e allo stesso tempo spaventa di più. Un infante, quando pensa fugacemente al futuro, lo percepisce come un fatto lontano, inafferrabile, quasi un sogno, infatti a tale domanda risponde senza riflettere: “lo scrittore”, “l’astronauta”, “la principessa” o “il cantante”… tuttavia col tempo, il futuro oltre ad essere pieno di mistero comincia anche a fare paura perché crescendo si deve essere più concreti ed evitare di  perdersi in  fantasie. Ed è qui che entrano in gioco i professori, la scuola, la famiglia e gli amici. Tutto ciò che ci circonda infatti è importante perché influenza le nostre scelte che possono avere esiti positivi o negativi. A scuola, fin dalle elementari, si entra in contatto con diverse discipline che possono, o meno, incontrare il proprio interesse. Naturalmente, tra bambini ci si pone il fatidico quesito:

INTERVISTA AL SINDACO DI TAGGIA MARIO CONIO

Immagine
Trascrizione dell'intervista al sindaco di Taggia Mario Conio. Sara Brusco : Buongiorno, siamo qui stamattina con il neo eletto sindaco di Taggia Mario Conio. Rafael Gervasone : Innanzitutto buongiorno e grazie per averci concesso questa intervista e soprattutto complimenti per il risultato conseguito. Iniziamo subito incentrando le prime domande sul tema dei giovani. Infatti sappiamo che già dalle precedenti amministrazioni viene dato spazio ai giovani nell’amministrazione della cosa pubblica attraverso un consiglio comunale dei ragazzi. Lei porterà avanti questa iniziativa? Mario Conio : Intanto vi ringrazio per l’opportunità che i avete dato perché è stato un bel segnale e penso che il vostro lavoro sia davvero molto molto interessante e utile perché comunque si va nella direzione della condivisione di informazioni sempre di più. Io ho fatto di più dal punto di vista dei giovani perché le mia squadra è veramente molto giovane. Vedete la politica è se

INTERVISTA AL SINDACO ALBERTO BIANCHERI

Trascrizione dell'intervista al sindaco di Sanremo Alberto Biancheri. Buon giorno qui dal liceo G. D. Cassini di Sanremo in compagnia del sindaco di Sanremo Alberto Biancheri per porgli alcune domande. Iniziamo con alcune curiosità. PERCHE' HA DECISO DI CANDIDARSI SINDACO? Intanto grazie per avermi invitato qua oggi con voi. Beh uno non è che si alza al mattino e dice “voglio fare il sindaco” è un’ esperienza che era già iniziata come consigliere comunale con l’ex sindaco Borea. Poi ci sono state varie circostanze all’interno della mia attività e della mia famiglia che mi hanno consentito questa scelta e l’ho fatto innanzitutto per me stesso perché comunque avevo voglia di rimettermi in gioco dopo l’azienda, dopo tante cose ho detto “voglio provare a fare qualcosa di nuovo, di diverso” e sicuramente anche perché avevo voglia di dare il mio contributo verso il territorio di questa città. QUALI SONO LE MAGGIORI DIFFICOLTA’ CHE UN SINDACO DEVE AFFRONTARE DURANTE IL SUO MANDATO? So

Il ridicolo attuale

Nell’approccio disilluso che i miei coetanei hanno alla realtà delle cose noto da tempo ormai una costante: l’ironia. Complice il mondo dell’internet, che di un certo tipo di umorismo ne ha fatto la sua bandiera, ci ritroviamo sempre più spesso ad avere a che fare con una nuova frontiera del disfattismo e dell’indignazione che da sempre segnano l’approccio del nostro paese a politica e in generale problemi nel sociale. Non che mezzi quali la satira, che può anche vantare illustri antenati nella nostra cultura, come Orazio o un più “recente” Giovenale, siano da ritenere controproducenti in una qualsiasi forma di opposizione al potere, ma quando diventano le uniche armi usate da un’intera generazione, che usa il ridicolo, il risus latino come unica forma di protesta, la faccenda si fa interessante. Viene da chiedersi, infatti, se non si tratti dell’ennesimo segno di un distacco sempre più profondo tra la realtà sociale e quella giovanile, che sembrano ormai non solo an