La festa dei 100 giorni, un’opinione attuale sul divertirsi

È tradizione ormai consolidata per la triste gioventù del terzo millennio festeggiare tra baccanali dal dubbio gusto ellenico l’approssimarsi dell’esame di maturità al di sotto dei cento giorni.

Poiché, tuttavia, anche le persone d’una certa veneranda età amano festeggiare, si è pensato (ad opera di noi rappresentanti della gioventù italiana) di fornire un’opportunità di festeggiamento anche ai testimoni oculari della peste del Pireo, nonché ai loro coetanei che assistettero all’epitafio di Pericle. Considerando, dunque, l’appropinquarsi di Thanatos, tali vetuste genti potranno ben trarre diletto dal festeggiare i 100 giorni antecedenti al sopraggiungere della loro tanto cara e attesa dipartita.

Quali planners della festa sono state elette alcune attempate signore che, bazzicando continuamente tra la chiesa e il mercato ortofrutticolo,hanno acquisito doti di management da far impallidire il medio studente bocconiano. Vi presentiamo di seguito la cronaca dell’ultima di queste celebrazioni ricche di fasti, ebrezze e trasgressioni.

Dapprima abbondante colazione al bar con cornetto e cappuccino, commentando con toni aspri e ipponattici le notizie di politica lette sul quotidiano del mese precedente (una non trascurabile minoranza si diletta nella lettura della Gazzetta calcistica).

Segue il fastoso pranzo accompagnato da un’interessantissima maratona di telenovele ed altri innominabili programmi, inframmezzata da partite a briscola e pisolini. Tra i momenti più attesi vi è l’immancabile happy hour, momento capace di mettere a dura prova anche gli spiriti più ellenizzati.

L’alcool infatti, benché capace di alleggerire al punto giusto i pensieri, può  tuttavia incidere in modo indesiderato sulla salute, con il rischio di modificare irreparabilmente la già poca aspettativa di vita dei nostri festaioli: ed ecco che qualcheduno potrebbe ritrovarsi così ad affrontare la propria dipartita il giorno stesso dei festeggiamenti o, ancora peggio, svariato tempo dopo i 100 giorni prefissati, 
rendendo così vana l’attesa del lieto evento.

E dunque, banditi i superalcolici e tutto ciò che contenga anche un’irrilevante quantità di tale alterante sostanza, i nostri svaligiano i supermercati per accaparrarsi Coca Cola, Fanta ed altre bevande, senza sapere che esse erodono la pasta per le dentiere. Ed è proprio così  che la cena finale si tiene tra i consueti dolori alle gengive e conseguenti mugugni, mugugni che hanno caratterizzato una vita e che scompariranno solo dopo la sepoltura.

(to be continued… Tra 100 giorni scoprirete l’epilogo)

Attraverso questo testo, fornendovi uno spaccato sulla realtà sociale odierna vogliamo invitarvi a prendere coscienza degli insegnamenti che si possono trarre dall’analisi di simili vicende: non drogatevi, non rubate le verdure, non muorite fuori orario , siate felici e… procuratevi un buon becchino.


Ufficio stampa Liceo G.D. Cassini Sara Brusco, Rafael Gervasone, Riccardo Farina

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